Era piuttosto scontato che a Vincenzo Boccia, pessimo presidente di Confindustria, non piacesse la manovra del governo.
Un fedelissimo di Renzi non può certo entusiasmarsi per i provvedimenti varati dall’esecutivo giallo verde che ha rottamato proprio il bugiardissimo.
Ma ha protestato anche Brunetta, giusto per far sapere al mondo di essere ancora vivo. E si sono indignati altri forzisti come l’ex direttore di Panorama, Mulè (dopo i risultati ottenuti con il settimanale dovrebbe avere il buon gusto di tacere, ma il buon gusto se uno non ce l’ha..), e quell’Antonio Tajani che sta portando Forza botulino ai minimi storici.
Tra tante accuse rivolte al governo spicca quella relativa al reddito di cittadinanza che, per Brunetta, rappresenta un regalo ai fannulloni mentre per Boccia sarebbe un incentivo per non lavorare.
È curioso che Brunetta, quando era al governo, non abbia ottenuto grandi risultati per eliminare quel monumento allo spreco di denaro pubblico e quella immensa offesa ai lavoratori rappresentato dall’esercito di forestali in regioni come Sicilia e Calabria.
Non ha fatto nulla Brunetta con Berlusconi, non ha fatto nulla Padoan con Renzi e Gentiloni, non ha fatto nulla Di Maio con Conte. Eppure lo spreco è evidente, la vergogna pure. Ma deve essere un argomento tabù.
Quanto al reddito di cittadinanza, la sua efficacia dipenderà dalla riforma delle agenzie per l’impiego. I disoccupati riceveranno il sussidio a patto di non rifiutare per tre volte una proposta di lavoro. Ma la proposta deve esistere e di questo devono occuparsi gli uffici per l’impiego. Se non propongono nulla, il sussidio continua ad essere versato. E in questa Italia dalla scarsa moralità non sarà difficile trovare qualche impiegato che eviterà accuratamente di proporre una occupazione a chi preferisce trascorrere la giornata al bar o davanti alla tv.
Le polemiche di Boccia, invece, evidenziano solo la malafede di chi confonde l’occupazione nell’industria con il ritorno della schiavitù. Perché il reddito di cittadinanza è basso, insufficiente per pensare ad una vita propria fuori dalla casa dei genitori. E con due redditi di cittadinanza una coppia può provare a vivere per proprio conto, ma senza grandi comfort, senza grandi prospettive.
Il problema è che le retribuzioni che piacciono a Boccia non sono molto superiori e, di conseguenza, tra venir sfruttati per 8 ore al giorno per qualche spicciolo in più e restare a casa a far nulla (senza neppure le spese per gli spostamenti) con qualche spicciolo in meno, molti potrebbero preferire la seconda soluzione.
Ma non è colpa del reddito di cittadinanza, la colpa è dei livelli indecenti delle retribuzioni.
Reddito di cittadinanza tra fannulloni e sfruttati
Era piuttosto scontato che a Vincenzo Boccia, pessimo presidente di Confindustria, non piacesse la manovra del governo.
Un fedelissimo di Renzi non può certo entusiasmarsi per i provvedimenti varati dall’esecutivo giallo verde che ha rottamato proprio il bugiardissimo.
Ma ha protestato anche Brunetta, giusto per far sapere al mondo di essere ancora vivo. E si sono indignati altri forzisti come l’ex direttore di Panorama, Mulè (dopo i risultati ottenuti con il settimanale dovrebbe avere il buon gusto di tacere, ma il buon gusto se uno non ce l’ha..), e quell’Antonio Tajani che sta portando Forza botulino ai minimi storici.
Tra tante accuse rivolte al governo spicca quella relativa al reddito di cittadinanza che, per Brunetta, rappresenta un regalo ai fannulloni mentre per Boccia sarebbe un incentivo per non lavorare.
È curioso che Brunetta, quando era al governo, non abbia ottenuto grandi risultati per eliminare quel monumento allo spreco di denaro pubblico e quella immensa offesa ai lavoratori rappresentato dall’esercito di forestali in regioni come Sicilia e Calabria.
Non ha fatto nulla Brunetta con Berlusconi, non ha fatto nulla Padoan con Renzi e Gentiloni, non ha fatto nulla Di Maio con Conte. Eppure lo spreco è evidente, la vergogna pure. Ma deve essere un argomento tabù.
Quanto al reddito di cittadinanza, la sua efficacia dipenderà dalla riforma delle agenzie per l’impiego. I disoccupati riceveranno il sussidio a patto di non rifiutare per tre volte una proposta di lavoro. Ma la proposta deve esistere e di questo devono occuparsi gli uffici per l’impiego. Se non propongono nulla, il sussidio continua ad essere versato. E in questa Italia dalla scarsa moralità non sarà difficile trovare qualche impiegato che eviterà accuratamente di proporre una occupazione a chi preferisce trascorrere la giornata al bar o davanti alla tv.
Le polemiche di Boccia, invece, evidenziano solo la malafede di chi confonde l’occupazione nell’industria con il ritorno della schiavitù. Perché il reddito di cittadinanza è basso, insufficiente per pensare ad una vita propria fuori dalla casa dei genitori. E con due redditi di cittadinanza una coppia può provare a vivere per proprio conto, ma senza grandi comfort, senza grandi prospettive.
Il problema è che le retribuzioni che piacciono a Boccia non sono molto superiori e, di conseguenza, tra venir sfruttati per 8 ore al giorno per qualche spicciolo in più e restare a casa a far nulla (senza neppure le spese per gli spostamenti) con qualche spicciolo in meno, molti potrebbero preferire la seconda soluzione.
Ma non è colpa del reddito di cittadinanza, la colpa è dei livelli indecenti delle retribuzioni.
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Augusto Grandi
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