Se la mamma di Dudu gli permettesse di leggere Nietzsche, forse Berlusconi si sentirebbe protagonista di un eterno ritorno
Invece, nella migliore delle ipotesi, conosce Franco Califano ed il suo “Non escludo il ritorno”.
Perfetto per una lapide, meno entusiasmante in politica soprattutto se si sono abbondantemente superati gli 80 e ci si rifiuta ostinatamente di passare la mano. Per questo i delfini vengono scelti ed eliminati nello spazio di un mattino. Che senso ha indicare come ipotetico presidente del consiglio un personaggio come Tajani, che ricopre comunque una importante carica istituzionale europea, per poi bruciarlo facendo intendere che, eventualmente, il prossimo anno si tornerà a votare con Berlusconi candidato alla presidenza del consiglio?
Ovvio che una simile prospettiva galvanizzi tutti gli avversari politici
Perché favorirebbe la creazione di un fronte compatto e contrario mentre a destra la delusione per una simile scelta porterebbe ad una disfatta non solo ad eventuali elezioni politiche ma anche alle sicure elezioni europee ed in alcune regioni italiane.
Invece del “padre nobile”, come Berlusconi si è autodefinito in questa tornata elettorale, ci sarebbe un nonno molto meno nobile. Si andrebbe verso una totale ridefinizione degli schieramenti politici italiani.
Poco credibile uno schieramento unitario, e suicida, del centro destra con una leadership di questo tipo. Ma non facile neppure una sinistra unita con Renzi in qualche posizione di rilievo. Gli odii ed i rancori nati in questi ultimi mesi difficilmente potrebbero venire accantonati in nome di una corsa alla poltrona. Mentre il Movimento 5 Stelle proseguirà nella sua battaglia solitaria a meno di un tracollo elettorale il 4 marzo.
Senza dimenticare, in tutto questo, il ruolo dell’Unione europea che, dal 5 marzo, tornerà a farsi sentire per chiedere lacrime e sangue
E premerà per nuovi raggruppamenti, per nuove formazioni politiche più in sintonia con Bruxelles. Chi non avrà sponde europee rischia di essere massacrato da una informazione a senso unico. Ma le alleanze in Europa, per funzionare, devono essere preparate adeguatamente, sulla base di programmi e progetti.
La sfida non finisce il 4 marzo, il 5 inizia la vera partita
Non escludo il ritorno. Una minaccia o un epitaffio?
Se la mamma di Dudu gli permettesse di leggere Nietzsche, forse Berlusconi si sentirebbe protagonista di un eterno ritorno
Invece, nella migliore delle ipotesi, conosce Franco Califano ed il suo “Non escludo il ritorno”.
Perfetto per una lapide, meno entusiasmante in politica soprattutto se si sono abbondantemente superati gli 80 e ci si rifiuta ostinatamente di passare la mano. Per questo i delfini vengono scelti ed eliminati nello spazio di un mattino. Che senso ha indicare come ipotetico presidente del consiglio un personaggio come Tajani, che ricopre comunque una importante carica istituzionale europea, per poi bruciarlo facendo intendere che, eventualmente, il prossimo anno si tornerà a votare con Berlusconi candidato alla presidenza del consiglio?
Ovvio che una simile prospettiva galvanizzi tutti gli avversari politici
Perché favorirebbe la creazione di un fronte compatto e contrario mentre a destra la delusione per una simile scelta porterebbe ad una disfatta non solo ad eventuali elezioni politiche ma anche alle sicure elezioni europee ed in alcune regioni italiane.
Invece del “padre nobile”, come Berlusconi si è autodefinito in questa tornata elettorale, ci sarebbe un nonno molto meno nobile. Si andrebbe verso una totale ridefinizione degli schieramenti politici italiani.
Poco credibile uno schieramento unitario, e suicida, del centro destra con una leadership di questo tipo. Ma non facile neppure una sinistra unita con Renzi in qualche posizione di rilievo. Gli odii ed i rancori nati in questi ultimi mesi difficilmente potrebbero venire accantonati in nome di una corsa alla poltrona. Mentre il Movimento 5 Stelle proseguirà nella sua battaglia solitaria a meno di un tracollo elettorale il 4 marzo.
Senza dimenticare, in tutto questo, il ruolo dell’Unione europea che, dal 5 marzo, tornerà a farsi sentire per chiedere lacrime e sangue
E premerà per nuovi raggruppamenti, per nuove formazioni politiche più in sintonia con Bruxelles. Chi non avrà sponde europee rischia di essere massacrato da una informazione a senso unico. Ma le alleanze in Europa, per funzionare, devono essere preparate adeguatamente, sulla base di programmi e progetti.
La sfida non finisce il 4 marzo, il 5 inizia la vera partita
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Augusto Grandi
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