Beppe Grillo, dopo una batosta elettorale, aveva dichiarato di aver fatto ricorso a dosi massicce di Maalox. Chissà come si consolerà Juncker di fronte ai risultati disastrosi in Lettonia dove il primo partito è risultato il filorusso Armonia, con il 20% dei voti, davanti ai populisti di Kpv con il 14% mentre il nuovo partito Conservatore ha sfiorato il 14%.
Poi, per i soliti giochetti della politica che piace agli euro cialtroni, è probabile che dal governo vengano esclusi sia i populisti sia i filo russi, coinvolgendo invece i conservatori che si sono battuti per la lotta alla corruzione e che andranno a governare insieme ai partiti della corruzione, schiacciati dal voto popolare ma decisi a restare al potere.
Il partito Nuova Unità, che aveva guidato il Paese forte del 22%, è precipitato al 6,7%. Il dato è interessante perché è il partito del signor Valdis Dombrovskis, il vicepresidente dell’Ue che non perde occasione per attaccare l’Italia. Un partito che è il principale responsabile dell’ondata di corruzione che ha travolto la Lettonia ed i partiti di centro destra moderata al governo.
Al di là di come andrà la formazione del governo lettone, è significativo lo schiaffone assestato non solo al pessimo Dombrovskis ma a tutta la euro burocrazia che sta rovinando il Vecchio Continente.
Non è il voto per Armonia a rappresentare una sfida, poiché è una espressione etnica della minoranza russa. Ma la sfida è quella di Kpv, un nuovo partito populista di destra in pratica alla sua prima presenza alle elezioni.
Ma anche il voto per i Conservatori rappresenta la voglia di cambiare dell’elettorato anche se i vertici sono pronti a tradire il mandato per allearsi con il centro destra degli scandali.
Ogni riferimento ai partiti italiani è puramente casuale, ma non sono casuali i riferimenti all’elettorato italiano. Anche in Lettonia si sono stancati delle politiche fallimentari imposte da banchieri e speculatori attraverso i loro rappresentanti nella commissione europea o sui banchi del Parlamento europeo. Le minacce di chi sta per essere spazzato via non spaventano più e, anzi, irritano gli europei dal Mediterraneo al Baltico.
Il modello Juncker non funziona, rovina i popoli e non crea unità europea. E Dombrovskis non viene più sopportato neppure a casa sua.
Per continuare a malgovernare si metteranno insieme Tajani e Moscovici, finti popolari con finti socialisti, in nome degli interessi della grande speculazione internazionale.
In Lettonia crolla il partito del vicepresidente Ue, vincono i populisti
Beppe Grillo, dopo una batosta elettorale, aveva dichiarato di aver fatto ricorso a dosi massicce di Maalox. Chissà come si consolerà Juncker di fronte ai risultati disastrosi in Lettonia dove il primo partito è risultato il filorusso Armonia, con il 20% dei voti, davanti ai populisti di Kpv con il 14% mentre il nuovo partito Conservatore ha sfiorato il 14%.
Poi, per i soliti giochetti della politica che piace agli euro cialtroni, è probabile che dal governo vengano esclusi sia i populisti sia i filo russi, coinvolgendo invece i conservatori che si sono battuti per la lotta alla corruzione e che andranno a governare insieme ai partiti della corruzione, schiacciati dal voto popolare ma decisi a restare al potere.
Il partito Nuova Unità, che aveva guidato il Paese forte del 22%, è precipitato al 6,7%. Il dato è interessante perché è il partito del signor Valdis Dombrovskis, il vicepresidente dell’Ue che non perde occasione per attaccare l’Italia. Un partito che è il principale responsabile dell’ondata di corruzione che ha travolto la Lettonia ed i partiti di centro destra moderata al governo.
Al di là di come andrà la formazione del governo lettone, è significativo lo schiaffone assestato non solo al pessimo Dombrovskis ma a tutta la euro burocrazia che sta rovinando il Vecchio Continente.
Non è il voto per Armonia a rappresentare una sfida, poiché è una espressione etnica della minoranza russa. Ma la sfida è quella di Kpv, un nuovo partito populista di destra in pratica alla sua prima presenza alle elezioni.
Ma anche il voto per i Conservatori rappresenta la voglia di cambiare dell’elettorato anche se i vertici sono pronti a tradire il mandato per allearsi con il centro destra degli scandali.
Ogni riferimento ai partiti italiani è puramente casuale, ma non sono casuali i riferimenti all’elettorato italiano. Anche in Lettonia si sono stancati delle politiche fallimentari imposte da banchieri e speculatori attraverso i loro rappresentanti nella commissione europea o sui banchi del Parlamento europeo. Le minacce di chi sta per essere spazzato via non spaventano più e, anzi, irritano gli europei dal Mediterraneo al Baltico.
Il modello Juncker non funziona, rovina i popoli e non crea unità europea. E Dombrovskis non viene più sopportato neppure a casa sua.
Per continuare a malgovernare si metteranno insieme Tajani e Moscovici, finti popolari con finti socialisti, in nome degli interessi della grande speculazione internazionale.
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Augusto Grandi
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