Tutti indignati, i buonisti in servizio permanente effettivo, per l’intollerabile stretta decisa da Salvini e dal Consiglio dei ministri contro i poveri migranti.
Poi si legge il testo del decreto e qualche dubbio affiora. Non sulla stretta, ma sulla sanità mentale di chi protesta.
Verranno rifiutati coloro che scappano da guerre (vere) e carestie (altrettanto vere)? Macché.
E saranno cacciati coloro che sono perseguitati o hanno bisogno di cure mediche? Assolutamente no.
E allora la stretta? In realtà il decreto si limita a prevedere la possibilità di negare o revocare la protezione internazionale per i reati di violenza sessuale, lesioni gravi, rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga.
È prevista inoltre la sospensione della domanda d’asilo in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado.
Davvero qualcuno in grado di pensare ritiene che l’Italia debba accogliere e mantenere i responsabili di questi reati? Perché mai? La giustificazione è che ci sono anche criminali italiani. Vero, e dunque per solidarietà criminale dovremmo favorire l’integrazione attraverso la costituzione di bande transnazionali?
Chi arriva in Italia in cerca di aiuto dovrebbe avere la decenza di comportarsi bene, di rispettare le nostre leggi. Una scappatella può sempre capitare e, infatti, il decreto non revoca la protezione a chi parcheggia in doppia fila o insulta qualcuno per strada.
Ma perché dovremmo tutelare e mantenere gli stupratori? E abbiamo bisogno di rapinatori in arrivo dall’estero o possiamo accontentarci dei nostri? Gli spacciatori svolgono un compito sociale che deve essere tutelato?
I buonisti indefessi hanno sempre protestato contro il blocco dei porti sostenendo che non si possono fermare i migranti con la scusa del timore di reati, poiché la responsabilità dei crimini è individuale e non di un gruppo di clandestini. Bene, il decreto prevede appunto di colpire individualmente i responsabili dei crimini più gravi.
Ma non va bene neppure questo. Bisogna accogliere e mantenere anche i criminali. Però proprio non si riesce a comprenderne il motivo, al di là delle turbe psichiche di chi sogna un’invasione senza freni.
Il decreto sui migranti colpisce solo i criminali. Ma ai buonisti non va bene
Tutti indignati, i buonisti in servizio permanente effettivo, per l’intollerabile stretta decisa da Salvini e dal Consiglio dei ministri contro i poveri migranti.
Poi si legge il testo del decreto e qualche dubbio affiora. Non sulla stretta, ma sulla sanità mentale di chi protesta.
Verranno rifiutati coloro che scappano da guerre (vere) e carestie (altrettanto vere)? Macché.
E saranno cacciati coloro che sono perseguitati o hanno bisogno di cure mediche? Assolutamente no.
E allora la stretta? In realtà il decreto si limita a prevedere la possibilità di negare o revocare la protezione internazionale per i reati di violenza sessuale, lesioni gravi, rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga.
È prevista inoltre la sospensione della domanda d’asilo in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado.
Davvero qualcuno in grado di pensare ritiene che l’Italia debba accogliere e mantenere i responsabili di questi reati? Perché mai? La giustificazione è che ci sono anche criminali italiani. Vero, e dunque per solidarietà criminale dovremmo favorire l’integrazione attraverso la costituzione di bande transnazionali?
Chi arriva in Italia in cerca di aiuto dovrebbe avere la decenza di comportarsi bene, di rispettare le nostre leggi. Una scappatella può sempre capitare e, infatti, il decreto non revoca la protezione a chi parcheggia in doppia fila o insulta qualcuno per strada.
Ma perché dovremmo tutelare e mantenere gli stupratori? E abbiamo bisogno di rapinatori in arrivo dall’estero o possiamo accontentarci dei nostri? Gli spacciatori svolgono un compito sociale che deve essere tutelato?
I buonisti indefessi hanno sempre protestato contro il blocco dei porti sostenendo che non si possono fermare i migranti con la scusa del timore di reati, poiché la responsabilità dei crimini è individuale e non di un gruppo di clandestini. Bene, il decreto prevede appunto di colpire individualmente i responsabili dei crimini più gravi.
Ma non va bene neppure questo. Bisogna accogliere e mantenere anche i criminali. Però proprio non si riesce a comprenderne il motivo, al di là delle turbe psichiche di chi sogna un’invasione senza freni.
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Augusto Grandi
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