Nella quotidiana sparata dei sempre meno grandi giornali italiani contro il governo gialloverde, spunta la ormai consueta domanda: ma siamo sicuri che questa Italia retrograda, nostalgica, chiusa, politicamente scorretta, ignorante etc etc sia proprio quella che vogliono gli italiani?
Ovvio che per il direttore de La Stampa e per i suoi colleghi sostenitori del pensiero unico obbligatorio la risposta sia una sola: no, gli italiani vogliono ben altro.
Peccato che gli stessi quotidiani abbiano appena pubblicato i sondaggi sulle intenzioni di voto di questi italiani che non sopportano l’approssimazione di Di Maio ed il muscolarismo di Salvini. E si scopre che Lega e Movimento 5 Stelle, da soli, conquistano più del 60% dei consensi. Mentre gli stessi due partiti non erano arrivati neppure al 50% nel voto del 4 marzo. Non male come insuccesso.
Il dato complessivo è sostanzialmente simile in tutte le rilevazioni. Cambia, di poco, la suddivisione tra i due partiti. Per alcuni sondaggisti sarebbe in testa la Lega, per altri il Movimento 5 Stelle sarebbe tornato in vantaggio mentre Salvini pagherebbe l’insoddisfazione di alcuni industriali e la campagna mediatica scatenata da Forza botulino con il sostegno del Pd.
Una campagna che non sta togliendo consensi al governo e che, anzi, indebolisce sia il Pd sia i resti dell’armata berlusconiana.
Ogni volta che Bernini va in tv ad inveire contro il governo, Forza botulino perde un bel po’ di voti. Ormai stabilmente al di sotto del 10% e con qualche sondaggio che scende sino al 7%. Anche a vantaggio dei Fratelli d’Italia da quando si sono diradate le comparsate televisive di Daniela Santanchè. Non ci sono più i talk show dove la signora esibiva il suo livore plastificato e, sarà una coincidenza, i consensi sono leggermente cresciuti.
Non crescono, invece, quelli del Pd. Anche in questo caso il livore dimostrato in ogni apparizione televisiva non paga. Polemiche fini a se stesse, sperando che chi ascolta abbia dimenticato Maria Elena Etruria, l’aereo di Renzi, la povertà cresciuta, i dati taroccati sulla disoccupazione.
Il quadro complessivo che emerge da tutti i sondaggi rappresenta la migliore risposta alle domande retoriche sull’Italia che vogliono gli italiani. La coalizione gialloverde o verdegialla veleggia oltre il 60%.
Una eventuale riproposizione del centro destra classico con Lega, Berlusconi e Meloni avrebbe attualmente poco più del 40% dei consensi mentre la sinistra allargata dal Pd a Leu e alla Bonino non andrebbe molto al di là di un modesto 20%.
Con buona pace del direttore della Stampa e di tutti gli intellettuali organici.
Gli italiani vogliono l’Italia che non piace ai giornalisti
Nella quotidiana sparata dei sempre meno grandi giornali italiani contro il governo gialloverde, spunta la ormai consueta domanda: ma siamo sicuri che questa Italia retrograda, nostalgica, chiusa, politicamente scorretta, ignorante etc etc sia proprio quella che vogliono gli italiani?
Ovvio che per il direttore de La Stampa e per i suoi colleghi sostenitori del pensiero unico obbligatorio la risposta sia una sola: no, gli italiani vogliono ben altro.
Peccato che gli stessi quotidiani abbiano appena pubblicato i sondaggi sulle intenzioni di voto di questi italiani che non sopportano l’approssimazione di Di Maio ed il muscolarismo di Salvini. E si scopre che Lega e Movimento 5 Stelle, da soli, conquistano più del 60% dei consensi. Mentre gli stessi due partiti non erano arrivati neppure al 50% nel voto del 4 marzo. Non male come insuccesso.
Il dato complessivo è sostanzialmente simile in tutte le rilevazioni. Cambia, di poco, la suddivisione tra i due partiti. Per alcuni sondaggisti sarebbe in testa la Lega, per altri il Movimento 5 Stelle sarebbe tornato in vantaggio mentre Salvini pagherebbe l’insoddisfazione di alcuni industriali e la campagna mediatica scatenata da Forza botulino con il sostegno del Pd.
Una campagna che non sta togliendo consensi al governo e che, anzi, indebolisce sia il Pd sia i resti dell’armata berlusconiana.
Ogni volta che Bernini va in tv ad inveire contro il governo, Forza botulino perde un bel po’ di voti. Ormai stabilmente al di sotto del 10% e con qualche sondaggio che scende sino al 7%. Anche a vantaggio dei Fratelli d’Italia da quando si sono diradate le comparsate televisive di Daniela Santanchè. Non ci sono più i talk show dove la signora esibiva il suo livore plastificato e, sarà una coincidenza, i consensi sono leggermente cresciuti.
Non crescono, invece, quelli del Pd. Anche in questo caso il livore dimostrato in ogni apparizione televisiva non paga. Polemiche fini a se stesse, sperando che chi ascolta abbia dimenticato Maria Elena Etruria, l’aereo di Renzi, la povertà cresciuta, i dati taroccati sulla disoccupazione.
Il quadro complessivo che emerge da tutti i sondaggi rappresenta la migliore risposta alle domande retoriche sull’Italia che vogliono gli italiani. La coalizione gialloverde o verdegialla veleggia oltre il 60%.
Una eventuale riproposizione del centro destra classico con Lega, Berlusconi e Meloni avrebbe attualmente poco più del 40% dei consensi mentre la sinistra allargata dal Pd a Leu e alla Bonino non andrebbe molto al di là di un modesto 20%.
Con buona pace del direttore della Stampa e di tutti gli intellettuali organici.
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Augusto Grandi
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