Per rendersi conto della stupidità assoluta della burocrazia italiana è sufficiente recarsi alla posta in uno dei giorni vicini alla scadenza di qualche pagamento obbligato, tipo tassa dei rifiuti.
Già il Comune provvede a spedire i bollettini con poco margine, meglio ancora se la scadenza coincide con qualche ponte. Tra sudditi in ferie e uffici postali chiusi per le festività, c’è sempre la speranza di applicare qualche interesse di mora.
Così negli uffici postali, dove il personale è stato ridotto per risparmiare e dove qualche impiegato è in ferie per il ponte, si accalcano i sudditi non per richiedere qualche favore bensì per poter avere il privilegio di pagare per mantenere burocrati con gravi problemi mentali.
Se si ha la fortuna di capitare in qualche grande ufficio postale si potranno scoprire le infinite sigle che appaiono sui monitor per costringere il suddito normale ad attese interminabili dopo aver ritirato il bigliettino che certifica che è uno sfigato. Si scopre così che chi deve limitarsi a pagare un bollettino è un paria, scavalcato da chi accede a sportelli con il cuore, con disegnini di pc, con sigle strane, con pacchi da spedire, con raccomandate da ritirare.
Un’orgia di icone che lasciano sempre al palo il suddito pagatore. È la burocrazia, bellezza: loro sono loro e tu non sei un …
Ma l’idiozia dei burocrati non conosce confini. Esce dagli uffici postali e dilaga per strade ed ospedali. Quegli ospedali che tagliano i posti letto per ridurre i costi, puntando sul servizio sanitario a domicilio. In ospedale medici e infermieri sono sempre presenti, a domicilio ovviamente no, ma ce lo chiede l’Europa di crepare senza costi eccessivi. E fin qui è solo un problema di cialtronaggine dei servi di Bruxelles.
Poi subentrano gli idioti nostrani. Perché il personale medico ed infermieristico, spesso preparato ed umanamente impeccabile, deve raggiungere i malati a domicilio. E deve parcheggiare la vettura di servizio. Con il diritto di piazzare l’auto gratis nei parcheggi a pagamento. Peccato che spesso e volentieri i parcheggi siano occupati anche perché il personale sanitario arriva a domicilio nelle ore di lavoro e, dunque, di massimo traffico nelle aree centrali.
Ovviamente infermieri e medici non usano la vettura per fare shopping ma per salvare la vita alla gente. E parcheggiano dove riescono per evitare di far aspettare i malati. I vigili urbani sono in grado di comprendere questo piccolo particolare? Evidentemente no, perché implacabili multano le vetture lasciate in divieto di sosta nonostante la scritta sull’auto che indica il servizio svolto.
L’importante è far cassa. Se poi l’infermiere o il medico vogliono fare ricorso, facciano pure. Se han tempo da perdere, se han soldi da sprecare. Tanto i burocrati sanno perfettamente che medici e infermieri lavorano e lo fanno per la gente, per chi sta male. Per chi lavorano i vigili ed i burocrati?
La burocrazia idiota contro medici, infermieri e sudditi vari
Per rendersi conto della stupidità assoluta della burocrazia italiana è sufficiente recarsi alla posta in uno dei giorni vicini alla scadenza di qualche pagamento obbligato, tipo tassa dei rifiuti.
Già il Comune provvede a spedire i bollettini con poco margine, meglio ancora se la scadenza coincide con qualche ponte. Tra sudditi in ferie e uffici postali chiusi per le festività, c’è sempre la speranza di applicare qualche interesse di mora.
Così negli uffici postali, dove il personale è stato ridotto per risparmiare e dove qualche impiegato è in ferie per il ponte, si accalcano i sudditi non per richiedere qualche favore bensì per poter avere il privilegio di pagare per mantenere burocrati con gravi problemi mentali.
Se si ha la fortuna di capitare in qualche grande ufficio postale si potranno scoprire le infinite sigle che appaiono sui monitor per costringere il suddito normale ad attese interminabili dopo aver ritirato il bigliettino che certifica che è uno sfigato. Si scopre così che chi deve limitarsi a pagare un bollettino è un paria, scavalcato da chi accede a sportelli con il cuore, con disegnini di pc, con sigle strane, con pacchi da spedire, con raccomandate da ritirare.
Un’orgia di icone che lasciano sempre al palo il suddito pagatore. È la burocrazia, bellezza: loro sono loro e tu non sei un …
Ma l’idiozia dei burocrati non conosce confini. Esce dagli uffici postali e dilaga per strade ed ospedali. Quegli ospedali che tagliano i posti letto per ridurre i costi, puntando sul servizio sanitario a domicilio. In ospedale medici e infermieri sono sempre presenti, a domicilio ovviamente no, ma ce lo chiede l’Europa di crepare senza costi eccessivi. E fin qui è solo un problema di cialtronaggine dei servi di Bruxelles.
Poi subentrano gli idioti nostrani. Perché il personale medico ed infermieristico, spesso preparato ed umanamente impeccabile, deve raggiungere i malati a domicilio. E deve parcheggiare la vettura di servizio. Con il diritto di piazzare l’auto gratis nei parcheggi a pagamento. Peccato che spesso e volentieri i parcheggi siano occupati anche perché il personale sanitario arriva a domicilio nelle ore di lavoro e, dunque, di massimo traffico nelle aree centrali.
Ovviamente infermieri e medici non usano la vettura per fare shopping ma per salvare la vita alla gente. E parcheggiano dove riescono per evitare di far aspettare i malati. I vigili urbani sono in grado di comprendere questo piccolo particolare? Evidentemente no, perché implacabili multano le vetture lasciate in divieto di sosta nonostante la scritta sull’auto che indica il servizio svolto.
L’importante è far cassa. Se poi l’infermiere o il medico vogliono fare ricorso, facciano pure. Se han tempo da perdere, se han soldi da sprecare. Tanto i burocrati sanno perfettamente che medici e infermieri lavorano e lo fanno per la gente, per chi sta male. Per chi lavorano i vigili ed i burocrati?
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Augusto Grandi
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